Il Giardino della Zisa, che circonda il celebre Palazzo della Zisa — gioiello arabo-normanno e patrimonio UNESCO — dovrebbe essere un luogo di bellezza, cultura e aggregazione. Invece, oggi si presenta come un simbolo del degrado urbano che affligge Palermo.
Tra incuria e abbandono Le immagini parlano chiaro: erba secca, rifiuti sparsi, cestini divelti e mai svuotati. E porprio i cestini ritratti nelle foto, sono in queste condizioni da Novembre 2024. Nessun operatore Rap ha mai segnalato alla propria azienda tutto ciò? O lavorano con le bende agli occhi?

La vegetazione spontanea che invade i marciapiedi sembra far parte del paesaggio. Pare che il piano straordinario di diserbo siamo rimasto bloccato a Ponte Corleone…
Mobilità pedonale compromessa I marciapiedi di via Corradino di Svevia e via Gugliemo il Buono, che costeggiano l’area, sono invasi da erbacce e rifiuti ingombranti. Gli alberi non potati ostacolano la visibilità e mettono a rischio i pedoni. La sera, per camminare è necessario munirsi di torcia, e l’asfalto dissestato peggiora la situazione.

Alcune aree del prato sono curate, ma altrove si accumulano ramaglie e immondizia. Il cancello principale è parzialmente leggibile, mentre il cartello interno riporta due differenti versioni del regolamento comunale su ville e giardini. Notare la voce relativa all’accesso dei velocipedi…

Il cancello su via Michele Piazza è inaccessibile a giorni alterni.



Per la cronaca, le immagini sono del 12 agosto e oggi 18 agosto la situazione è solo peggiorata.
Una richiesta di dignità I residenti chiedono interventi urgenti. Non si tratta solo di decoro, ma di sicurezza, vivibilità e rispetto per un quartiere che merita attenzione quanto le zone centrali della città. La Zisa non è periferia: è storia, cultura e comunità.
E’ una vera vergogna! Nessuno amore x la propria Città! Popolo senza dignità! Dovrebbero togliere il riconoscimento UNESCO. Non siamo degni e questa Amministrazione con RAP e Settore verde e giardini che non riesce a tenere in condizioni civili questo sito dove vanno tanti turisti è altrettanto indegna! Viene da vomitare a vedere tanta inciviltà.
Mi rivolgo a chi ha scritto questo articolo. Quanto tu scrivi “Nessun operatore Rap ha mai segnalato alla propria azienda tutto ciò? O lavorano con le bende agli occhi?” io ti dico che se fossi operatore RAP, sarei io il primo a lasciare tutto questo schifo così come è.
Gli operatori fanno il loro lavoro, ma non possono (e non devono) essere gli schiavi della maleducazione palermitana. Basta guardare le spiagge: rifiuti ovunque, lasciati da chi poi grida al degrado. E pur di non prendersela con i veri responsabili — i palermitani incivili — se la prendono con La Vardera, per la sua battaglia a favore delle spiagge libere. Il paradosso: il problema sono le spiagge libere, non i porci che le devastano.
“I residenti chiedono interventi urgenti.” è il nuovo “i porci vogliono gli schiavi”.
A furia di chiedere interventi straordinari ci si dimentica che la normalità comincia dal rispetto quotidiano degli spazi comuni.
Se dipendesse da me, altro che interventi straordinari: io lascerei tutto lì. Li lascerei affogare nel loro stesso pattume finché non imparano a civilizzarsi.
Il degrado nasce da chi sporca illegalmente, non dall’operatore ecologico che si rifiuta — giustamente — di fare straordinari non pagati.
Articolo che normalizza l’inciviltà palermitana. Criticate la RAP mentre allegate foto di aiuole piene di rifiuti. Quindi il messaggio sarebbe: la RAP deve pure occuparsi della spazzatura buttata nelle aiuole?
Ma quando lo direte chiaramente che il problema sono i palermitani che fanno schifo?
Uscite da Palermo e andate a vedere come vivono le società civili occidentali. Altro che piani straordinari. Qui serve una terapia d’urto culturale.
#commissariamentoesterno
Ma sono proprio i residenti la causa di questo schifo, mica i passanti residenti altrove o i turisti!
Gli operatori RAP vedono e sanno tutto ma fanno il loro e basta, perchè ogni squadra ha determinati compiti. Ma a Palermo non c’è speranza, se si pensa che nonostante i CCR prendano tutto da tutti senza chiedere documenti, esistano ancora ingombranti lasciati in giro per la città e nonostante con la differenziata porta a porta, esistono sempre i cumuli di munnizza agli angoli di strada…
Ci vogliono pulizie straordinarie e i militari a presidio H24. Forse così rimarrebbe pulita.
il giardino della zisa è anch’esso patrimonio unesco. non ho mai capito perché.
urge una modifica totale del giardino.
ci sono stati vistosi errori nella costruzione delle vasche, sicché l’acqua non viene azionata praticamente mai. le vasche sono sempre vuote e si riempiono di sporcizia.
esteticamente, il giardino lascia molto a desiderare. soprattutto nella transizione fra i vari livelli del giardino, sono state fatte delle scelte molto raffazzonate. un esempio: quelle rampe di scalini in stile giardinetto condominiale intervallate da dossi irregolari di prato incolto.
un altro esempio: le due muragliate con gli scivoli per i disabili. perché così grandi?
il rapporto col monumento non c’è quasi. dietro alla schiera dei dammusi, un piccolo corridoio stile alcatraz e poi un cancello che delimita l’area incolta davanti al castello.
va rifatto tutto il giardino. è troppo complicato, contorto.
basterebbero delle scalinate per risolvere i dislivelli. dei piccoli scivoli per i disabili. delle vasche semplici, senza tutti quegli orpelli. il recupero dell’area di scavo in cima al giardino. un accesso diretto al monumento.
quanto all’area antistante, quella che cà su via guglielmo il buono, andrebbe piantumata con degli alberi resistenti alla siccità. ulivi, melograni, mandorli ecc.
via i prati, a palermo non funzionano.
un’aggiunta: abbattere il muro col giardino del sacro cuore e fare un giardino unico.
Di fronte a queste immagini il Comune o non risponde o sostiene che il personale è insufficiente .
Ma è vero che i dipendenti comunali sono pochi e ci vogliono altre assunzioni?
La RAP, secondo dati del 2024, aveva in tutto 1543 dipendenti, così distribuiti : 5 dirigenti, 12 dipendenti alla presidenza, 22 nello staff di presidenza, 31 nell’area Finanza e bilancio, 24 alle risorse umane, 28 nell’area legale, 40 nell’area igiene ambientale Nord, 24 nell’area igiene ambientale Sud, 14 nell’area igiene del suolo, la logistica ne ha 20 mentre agli impianti lavorano 23 tra amministrativi e tecnici. Soltanto 1000 avevano la qualifica di autisti e operai ed erano adibiti alla raccolta dei rifiuti.
Inoltre 400 dipendenti usufruivano delle agevolazioni della legge 104/92 e non svolgevano lavoro esterno
In parole povere, nel 2024, ben 1/3 del personale, per vari motivi, si trovava negli uffici.
La RAP si lamenta che il personale è insufficiente però sempre nel 2024 , 37 dipendenti della Rap assunti come autisti e operai sono stati destinati ad altre mansioni. Per l’esattezza, durante le settimane di agosto 2024 in cui si parlava di emergenza rifiuti , 9 furono distaccati nella Presidenza, 24 all’area Finanza e bilancio e 4 nell’area legale.
( vedi articolo del GDS del 18/08/2024)
La RESET , secondo dati del 2024, ha invece ben 1540 dipendenti.
Cioè i dipendenti delle due società che si occupano di pulizia nella città e di oltre 3000 .
L’azienda che gestisce i rifiuti nel comune di Milano è Amsa (Azienda Milanese Servizi Ambientali ) ha …..3000 dipendenti.
Non so se Milano è “pulita” come Palermo ma il numero dei dipendenti e lo stesso.
Basta guardare il progressivo delle foto di Google Street View nel corso degli anni, per vedere decadimento e menefreghismo che imperano in quel giardino e in generale in quella zona.
Giardino, tra l’altro, in mano a quattro bimbim…kia con il motorino elettrico che scorrazzano a tutta velocità.
Chi oggi chiede decoro è spesso, non sempre, co-autore dello stato delle cose.
Ricapitolando le parole di @BELFAGOR, per chi ha problemi di comprensione del testo (o fa finta):
RAP + RESET = 3.083 dipendenti (1.543 + 1.540), per un Comune con 630.427 residenti + “x” fuori sede
AMSA (Milano) = 3.000 dipendenti, per un Comune con 1.407.044 residenti + “y” fuori sede (con y > x per ovvi motivi)
Milano ha meno dipendenti in rapporto all’utenza. Eppure è meno sporca di Palermo.
Escludendo l’ipotesi che i dipendenti di Palermo siano negligenti in massa — anche perché abbiamo spiegato che non spetta a loro raccogliere i rifiuti gettati illegalmente ovunque — beh, ognuno tragga le sue conclusioni.
C’è chi chiede pulizia straordinaria.
Forse servirebbe civiltà ordinaria.
Stante l’inciviltà dei palermitani, il conune di Palermo è negligente e complice, negligente per la qualità della raccolta, basta vedere come vengono svutotati i cestini, quello che cade a terra li rimane, quando estraggono la parte rimovibile non raccolgono nemmeno quello che sta sotto, il numero degli stessi sarà ridotto almeno del 50%, non esiste spazzamento meccanizzato se non in piccole zone, davanti l’ingresso del giardino ci sono tre contenitori riempiti h24 anche con sfabbricidi, complice perché non multa. Giustissimo sottolineare che dovrebbe essere lo stesso dipendente a segnalare.
Veramente nelle foto pubblicate l’unico cestino ancora in piedi sembra addirittura vuoto, con tanto di sacchetto appena cambiato.
I cestini buttati a terra sono al pari della munnizza nelle aiuole: frutto dell’inciviltà, non certo responsabilità degli operatori ecologici.
E l’inciviltà, ricordiamolo, è roba di chi è pagato per multare e far rispettare le regole — mettendo a rischio la propria incolumità, se necessario.
Poi proprio quel giardino è uno dei posti più indegni di questo paesone invivibile: ogni anno è uno degli avamposti che ospita il rituale antropologico ancestrale della vampa di San Giuseppe. E immancabilmente, nei giorni successivi, fioccano le lamentele su PalermoToday perché “nessuno rimuove i resti del rogo”.
Che popolo bizzarro: brucia e poi si scandalizza della cenere.
A me pare che per ogni questione si faccia un trattato di sociologia anche quando non necessario, i cestini cosidetti a bandiera sono stati una scelta al risparmio scellerata, i piu si sono spezzati alla base del supporto a causa dell’ossidazione da agenti atmosferici e da pipì dei cani, gli altri, quelli piu da zona bene, sono perlopiù vivi e vegeti, non sono stati rimpiazzati con il risultato che quelli rimasti sono quasi sempre pieni. Poi non capisco chi dovrebbe farle le multe se non chi ne è preposto, ma no i voti non si toccano.
Questa è l’arroganza palermitana di cui parlo. Uno vi sbatte in faccia la realtà e vi offendete pure.
Ma è vero o non è vero che anche in quel giardino viene appiccato ogni anno un rogo di rifiuti antropici per la presunta devozione a San Giuseppe?
L’unico cestino in piedi visibile in foto non è pieno. E che gli altri siano caduti perché da quartieri di serie B è tutto da dimostrare. Lo stai dicendo tu in veste di povera vittima palermitana.
Vatti a controllare tutti i supporti dei cestini in questione, fatti non chiacchere, sono stati progettati non tenedno conto dell’usura, per il resto se il tuo ego ti spinge a ritenerti migliore degli altri fai pure, ti fai forza sempre delle stevve ovvietà.
@Massimiliano
Serietà. Anche con i cestini top di gamma lì appiccano comunque il rogo per quel riturale antropologico.
E la munnizza nelle aiuole? Altri utenti hanno anche fatto notare delle scorribande di baby-gang in scooter senza targa.
Dalle foto il giardino è fin troppo pulito. Si vede che ogni tot viene fatta comunque pulizia straordinaria, pagata con i miei soldi, che ho tutte le TARI pagate, a differenza di molti palermitani.
E questo è inaccettabile. Se non si può fare repressione andrebbero fatti affogare nel loro pattume. Anche i resti del rogo sarebbero dovuti rimanere li dove sono.
Non so se sia peggio chi sporca illegalmente o chi viene a fare pulizia straordinaria, normalizzando l’inciviltà palermitana.
E quel rituale non consiste solo nel rogo con rifiuti antropici che rilasciano tossine nell’aria. Parlo anche di tutto il contorno: pietrate alla polizia, ai vigili del fuoco, danneggiamento delle auto parcheggiate, blocco delle strade (quindi delle autoambulanze).
Per questo servirebbero anche agenti in servizio che siano lontani dalla cultura palermitana. In queste guerriglie urbane non ho mai visto gli agenti usare i manganelli. Nella migliore delle ipotesi stanno a guardare insieme ai vigili del fuoco l’andamento dei roghi, nella peggiore le prendono di santa ragione dalla popolazione locale.
Altro che cestini top di gamma ahahahah
Ritengo che la conversazione sia inutile, sempre la solita litania in un continuo divagare dallo specifico di un inutile cestino via via fino alle caratteristiche antropologiche del palermitano piu o meno incivile, semplicemente bisognerebbe saper contestualizzare. Buona giornata.
@Massimiliano
“Ritengo che la conversazione sia inutile” — eppure continui a rispondere citando l’inutilità dei cestini salvo poi sostenere che il problema siano quei cestini, quei materiali, quella ossidazione. Sempre il dettaglio tecnico, mai la responsabilità dell’utenza. Il contesto lo so benissimo: è quello di una città in cui la gente si scandalizza se il giardino è degradato ma brucia rifiuti su quello stesso giardino.
Io non sto “divagando”, sto facendo esattamente ciò che serve: collegare lo stato di un cestino marcio alla cultura civica che lo circonda. Perché puoi anche mettere cestini in titanio, ma se la gente ci piscia sopra (letteralmente) o li sradica per farne legna da ardere, il problema non è la qualità del metallo, ma del tessuto sociale.
E se ti urta sentire parlare di caratteristiche antropologiche, chiediti perché: forse hai toccato con mano la verità e non ti piace.
Contestualizzare dici? Allora contestualizza questo: le pulizie straordinarie, i cestini rimpiazzati, la manutenzione costante. Tutto fatto con le tasse di chi si comporta in modo civile e che si stufa di vedere i propri soldi buttati nel cesso per rimediare all’inciviltà altrui.
Tu parli di “ego”. Io parlo di fatti, a partire dai miei bonifici in uscita. E i fatti sono più testardi delle tue impressioni.
Buona giornata davvero. Ma sul serio: vedi di passarla al CCR.
Vuoi sempre avere l’ultima parola, caro e unico sostenitore delle finanze pubbliche, cavaliere senza macchia e senza paura, fustigatore del malcostume palermitano, nulla di nuovo sotto questo sole! Io al momento la giornata la sto passando a potare un saggio e vecchio ulivo che è nato prima di me e morirà molto dopo di me, ecco lui si che ci potrebbe insegnare molto. Saluti.
Stamattina il tizio a colazione ha ingoiato lo Zingarelli. “Rifiuti antropici”!!!